I giganti tech del mondo sono sempre alla ricerca dell’ultimo aggiornamento, della novità da lanciare sul mercato e di nuove funzionalità per sbaragliare la concorrenza. Per gli utenti di Meta, Google, Apple (e non solo) a volte è difficile stare al passo con nuove tendenze e regolamentazioni. In fondo, la tecnologia è così: sempre in movimento.

L’intelligenza artificiale è sicuramente una delle più dibattute da esperti, autorità e società del settore. Parte della missione dell’Osservatorio Artificial Intelligence del Politecnico di Milano è il monitoraggio di queste innovazioni, rivelando criticità e potenzialità in strumenti come ChatGPT, Midjourney di OpenAI, DreamStudio di Stability AI e Image Creator di Microsoft.

Le ultime novità ci raccontano di strumenti per generare immagini e video ad alto realismo, grazie alle sorprendenti capacità dei nuovi modelli generativi. Questo traguardo porta con sé questioni legali ed etiche molto importanti”. Sora è l’app che ha suscitato maggiore clamore, ma la concorrenza non manca: PixVerse, invideo AI, Stable Video sono solo alcuni dei software che vogliono rendere la narrazione multimediale fortemente impregnata di intelligenza artificiale.

“Grazie alla diffusione di immagini e contenuti digitali, l’IA ha raggiunto prestazioni paragonabili a quelle umane nel riconoscimento di contenuto,” ha detto all’ANSA Carlo Negri, ricercatore senior dell’Osservatorio Artificial Intelligence del Politecnico di Milano.

Mentre queste aziende mondiali sono concentrate su nuovi modi per rendere l’intelligenza artificiale accessibile a tutti gli utenti, esperti dell’industria come quelli del Politecnico di Milano si preoccupano di questioni di etica e dei diritti d’autore. Tra le preoccupazioni maggiori ci sono contenuti come video ed immagini falsi oppure che sono stati plagiati. La diffusione delle fake news e i problemi di copyright rendono l’IA una vera sfida per creatori digitali, sviluppatori e società tech.

Nello sviluppo di una tecnologia etica ed accessibile, il ruolo di ogni giocatore dell’industria è fondamentale, da Google fino a fornitori di innovazioni come RS, un’azienda italiana leader del settore tecnologico.

Proprio per evitare conflitti, il social network Snapchat ha recentemente lanciato una nuova funzione che permette di identificare le immagini generate da IA. D’ora in poi, il social aggiungerà una filigrana animata su tutte le immagini realizzate da zero o modificate attraverso il chatbot My AI e gli altri strumenti avanzati presenti sull’app.in questo modo, gli utenti di Snapchat sapranno quali immagini non sono autentiche al 100%, un modo per garantire trasparenza, oltre che un nuovo modo per sensibilizzare gli user sull’intelligenza artificiale.

Nel frattempo, Meta, la società di Zuckerberg, ha lanciato un progetto pilota negli Stati Uniti. Sempre legato all’IA, questo progetto sarà un chatbot, chiamato Meta AI,  testato su canali come WhatsApp ed Instagram per assistere gli utenti. Un vero e proprio assistente digitale, il chatbot basato sull’intelligenza artificiale sarà presente o in cima ai contatti dei messaggi oppure nella casella di ricerca di Instagram.

Meta mira ad integrare questo assistente digitale anche nei visori di realtà mista Quest 3 e negli occhiali Ray-Ban. Cosa può fare Meta AI? Il chatbot risponde a domande, produce immagini, suggerisce utenti da seguire e contenuti preferiti. Tutto questo mentre le autorità mondiali cercano di regolare il mercato.

In Italia, il Consiglio dei Ministri ha recentemente confermato il disegno di legge sull’Intelligenza Artificiale. Tra i temi su cui si concentrano i legislatori ci sono gli investimenti, i reati legati all’IA e la tutela dei dati degli utenti. Tra i nuovi reati, è possibile che il disegno di legge includa la diffusione di contenuti manipolati e l’aggravante per l’uso di IA durante i reati. Per tutelare i cittadini, il governo italiano propone anche un bollino “IA” sui contenuti (simile a quello di Snapchat) e una legge per la privacy mirata.