Cos’è un power bank e perché serve averne uno

Oggi come oggi, avere dei dispositivi perfettamente funzionanti è un’abitudine alla quale non si può venire meno, qualunque sia la circostanza. Essi, poi, vanno costantemente ricaricati poiché la mole di operazioni che permettono di eseguire accelera l’esaurimento della batteria in dotazione con il rischio di creare non pochi problemi. Ecco perché torna estremamente utile un accessorio come il power bank, un dispositivo indispensabile come spiegato qui. La sua affidabilità in termini di supporto per smartphone, tablet o altro risulta altamente preziosa; basti pensare a un viaggio o ad una giornata trascorsa interamente fuori casa: con la penuria di prese elettriche nei paraggi, la tecnologia in questione risolve diversi grattacapi.

Le funzioni principali di un power bank

Volendo approfondire il discorso riguardante il suo funzionamento, il power bank presenta un’immediatezza che ha pochi eguali sul mercato. Spesso, quando si ha la necessità di ricaricare, si usano le porte USB o del proprio PC portatile o dei trasformatori collegato ad una qualsivoglia presa elettrica. Ebbene, qualora ciò non sia possibile, la batteria ricaricabile esterna assume i contorni di una vera e propria ancora di salvezza. Inoltre, la varietà di quest’ultima consente, a seconda dei modelli, anche più ricariche contemporaneamente mediante i numerosi ingressi USB in dotazione.

Utilizzarlo, ma con responsabilità

Una varietà sconfinata, quindi, che si riflette anche sugli standard di qualità e sicurezza adottati per l’ideazione del tutto. Alcuni power bank hanno, difatti, un chip di controllo per mantenere il livello di guardia di ogni singolo impiego. Un accorgimento sofisticato ma necessario, poiché un uso irregolare del device potrebbe sovraccaricare il tablet o lo smartphone di turno rendendolo inutilizzabile. Ragion per cui, occorre scegliere con cura un sistema di ricarica portatile ad hoc affinché le proprie esigenze vengano soddisfatte in pieno. Con l’aggiunta, implicita o esplicita che sia, di una maggiore serenità esistenziale, a casa come a lavoro.

I vantaggi di un power bank nel breve e nel lungo periodo

Innanzitutto, non tutti i power bank sono uguali tra loro. Ognuno ha i suoi vantaggi strutturali che si configurano per uno specifico impiego. Perciò, bisogna stimare la potenza di cui si ha bisogno, poiché le batterie ricaricabili la misurano in mAh (milliampere per ora). Il power bank della Duracell, per esempio, assicura fino a tre ricariche complete a 10,050 mAh; inoltre, carica con una velocità di gran lunga superiore rispetto ad una presa a muro valorizzando il concetto di adattamento alle situazioni del momento. Per non parlare, poi, delle molteplici porte USB in suo possesso, una manna da cielo per chi vive la propria vita (professionale e non) districandosi tra vari dispositivi tecnologici.

Rapidità di ricarica e led luminosi

Un altro vantaggio mediamente condiviso dai supporti di categoria è, per l’appunto, la rapidità di ripristino della batteria. Con delle opzioni che consentono persino di rallentare il tutto per preservare l’integrità della componente sotto carica, l’utente di turno ha una gamma di scelte che non scontenta praticamente nessuno. Poi, oltre ai citati ingressi USB, i power bank propongono una serie di led e di spie luminose in grado di mostrare il livello di carica delle batterie. Alcuni modelli offrono addirittura un led aggiuntivo che può essere usato come lampada di emergenza: un espediente utile e conveniente per quegli incidenti di percorso dell’ultimo minuto.