Data Analyst: chi è, cosa fa, quanto guadagna

Il mondo del lavoro è sempre più improntato sull’universo digitale. Proprio per questa ragione, anche in Italia, crescono a dismisura le richieste per le figure professionali immesse in questa tipologia di mercato. Tra queste, spicca sicuramente quella del Data Analyst. In un mondo in cui l’economia dei dati, potremmo dire, è più proficua di quella del petrolio, una figura come questa è, sicuramente, tra le più desiderate.

Come ogni “nuova” figura che si rispetti, anche sul Data Analyst sorgono diversi interrogativi che non interessano soltanto i meno avvezzi al mondo della tecnologia. In linea generale, comunque, si parla di Data Analyst per definire un professionista dei dati, insomma qualcosa di diverso da qualsiasi altro tipo di analista visto finora nel mondo del marketing.

Di solito i Data Analyst sono inquadrati come liberi professionisti e, proprio per questo, sono tenuti ad avere una Partita IVA. Grazie a piattaforme online di assistenza fiscale come Fiscozen, anche chi muove i primi passi in quest’ambito può ricevere un aiuto concreto nella gestione di tali aspetti, senza dover affrontare spese esorbitanti.

Dunque, scopriamo di cosa si parla davvero in relazione alla figura in oggetto.

Chi è e di cosa si occupa un Data Analyst?

Un Data Analyst esplora, analizza e interpreta i dati per conto terzi, al fine di trarne le informazioni utili per un qualsivoglia tipo di processo decisionale. Una volta portata a termine la fase d’analisi, poi, il professionista passa alla stesura di un report che presenti le varie dinamiche evinte dai dati in maniera più chiara e fruibile anche per un pubblico privo di competenze di settore. Insomma, il Data Analyst ricerca prove quantitative all’interno di moli di dati notevoli, supportando determinate decisioni d’impresa.

Fattivamente, un Data Analyst utilizza gran parte del suo tempo per creare e aggiornare reportistica, spesso utilizzando programmi di visualizzazioni dei dati, oppure servendosi di programmi come Microsoft Excel e database relazionali. Quando l’analista in questione si rapporta a contesti più professionali, invece, il suo compito è quello di svolgere analisi esplorative su moli enormi di dati, implementando modelli statistici complessi o algoritmi di machine learning.

Quanto guadagna un Data Analyst?

Alla luce di quanto trattato finora, si potrebbe, erroneamente, pensare che un Data Analyst svolga mansioni simili a quelle degli esperti di informatica e di programmazione. In realtà, questa figura professionale si forma, generalmente, attraverso studi di stampo economico e manageriale, sviluppando il medesimo linguaggio delle aziende con le quali va a collaborare.

Stando agli ultimi report ufficiali in termini di guadagni nel mondo del marketing digitale, un analista dei dati guadagna, mediamente, in Italia circa 27.000 euro in un anno. A questi dati, però, vanno aggiunte delle variabili, come l’esperienza. La stragrande maggioranza dei Data Analyst presenti sul mercato, infatti, ricoprono cariche junior, a discapito delle qualifiche all’attivo.

Oggi, i Data Analyst sono presenti nella stragrande maggioranza delle principali aziende nostrane. Le cifre stimate, comunque, sono in crescita costante, visto anche l’aumento in termini di diffusione di questa figura. Si prevede, comunque, un cambiamento delle mansioni svolte e degli strumenti utilizzati sul lungo periodo. In ogni caso, le aziende adottano sempre di più i Big Data per le loro strategie di marketing.

Per questo motivo la loro capacità di esplorarli diventa un requisito di base per entrare nel mondo del lavoro digitale. Le possibilità dei Data Analyst, partendo da questi presupposti, tendono ad ampliarsi esponenzialmente, anche grazie alla presenza sul territorio di sempre più trend di stampo tecnologico che richiedono l’interpretazione e l’analisi di dati che non possono essere monitorati da tutti. Insomma, quella del Data Analyst si appresta a diventare una figura chiave nel mondo del lavoro.