Uno strumento per il legno che non può mancare: la fresa diamantata

Cos’è una fresa diamantata

La fresa diamantata è una particolare tipologia di fresa in cui l’elemento tagliente non è realizzato in metallo duro, come invece avviene nella quasi totalità di queste attrezzature. Così come dice il nome stesso, invece, è ottenuto in diamante policristallino, l’elemento chimico più duro e resistente che si conosca in natura.
Se infatti si confrontano due modelli di fresa che differiscono tra di loro solo ed esclusivamente per il materiale con cui è realizzato il tagliente, si potrà verificare che quello diamantato avrà una durata anche di quaranta volte superiore rispetto a quello ottenuto anche con la migliore lega di metallo duro.
Logicamente i costi tra le due strumentazioni sono notevolmente differenti, ma anche i vantaggi che si possono ottenere non sono da meno. I tempi di lavoro, infatti, sono più rapidi e il rischio di dover interrompere la produzione a seguito di una rottura del tagliente è estremamente minore. Questo significa che con una fresa diamantata per il legno si può quasi parlare di produzione in continuo.
Esistono diverse tipologie di frese con tagliente in metallo. Vediamone le caratteristiche e le principali differenze delle più utilizzate.

Frese diamantate classiche a tagliente positivo o negativo

In entrambi i casi, possono essere presenti uno, due o tre taglienti. Ciò che cambia all’aumentare del numero di elementi è sicuramente la velocità di avanzamento dello strumento e il livello di rifinitura e precisione che si riesce ad ottenere e quindi, in sostanza, la qualità del prodotto finito. Le differenze possono essere davvero molto elevate, anche in termini di risparmio di tempo che, in generale, è fondamentale per abbattere i costi della manodopera e garantire il rispetto delle consegne dei lavori. Giusto per dare dei parametri, passando da un solo elemento tagliente a tre, la velocità può aumentare fino a cinque volte.

Nello specifico, nel modello a tagliente positivo, la punta di diamante è saldata perfettamente diritta rispetto al corpo in metallo duro. Questa tipologia è indicata soprattutto per lavorare e trattare legni molto duri, ma senza nodi, pannelli multistrato, anche laminati, o in truciolare compresso.
Il modello, invece, a tagliente negativo differisce dal precedente perché l’elemento tagliente in diamante è fissato al corpo in metallo duro non dritto, ma in maniera inclinata rispetto all’asse centrale. Questa particolare caratteristica di montaggio fa sì che durante la lavorazione il truciolo venga spinto verso il basso. Il risultato è un pannello perfetto, senza imperfezioni. Ecco perché questo particolare tipo di fresa è consigliata per eseguire dei fori e dei canali nei legni rivestiti.

Nella maggior parte dei casi, infatti, questi tipi di materiali erano difficili da lavorare dal momento che si correva il rischio di staccare e letteralmente trascinare via il rivestimento. Con le frese diamantate a tagliente negativo questo pericolo è del tutto scongiurato. Non si deve sottovalutare, poi, il fatto che questa fresa sforza molto meno, non crea delle scheggiature, ma anzi porta delle finiture e a una precisione molto più elevata nel prodotto lavorato. In generale, quindi, maggiore è l’angolo di inclinazione e migliori sono i risultati ottenuti.

La fresa diamantata elicoidale

In questo caso, gli elementi taglienti in diamante son ben quattro e sono disposti in modo tale da creare un’elica sul corpo metallico. L’inclinazione con cui le diverse placchette possono essere montate può raggiungere anche i 30°. Queste, poi, sono caratterizzate dall’avere una geometria molto particolare, infatti le prime hanno un angolo positivo, mentre le ultime uno negativo. Ciò consente di portare a delle finiture perfette sia nella parte alta sia in quella bassa del pezzo che viene lavorato. Permette di trattare con estrema precisione e alla massima velocità legni duri e senza nodi, pannelli rivestiti e multistrato.