Spesso gli imprenditori nonostante ci mettano il massimo dell’impegno per gestire la loro azienda, non riescono a far fronte alle esigenze economiche con un conseguente rischio di liquidazione della società. Quest’ultima se necessaria va comunque affrontata nel modo giusto, affinché la reputazione del soggetto interessato non sia irrimediabilmente compromessa. Detto ciò, alla domanda come comportarsi per gestire una società in liquidazione, la risposta è breve ed esaustiva e consiste nell’adottare opportune strategie o richiedere la consulenza di un esperto.
Cosa significa azienda in liquidazione?
Optare per la messa in liquidazione della propria azienda, significa che non essendoci più le condizioni per gestirla come da programma, bisogna liquidare i beni che possiede e provvedere al pagamento di impiegati e fornitori. Tuttavia una società in liquidazione può continuare a lavorare almeno fino al momento che l’operazione non vada definitivamente in porto, oppure ci sia qualcun’altra disposta a comprare un’azienda in liquidazione o ancora a gestirla secondo gli standard legislativi del settore. Quello citato è soltanto un primo esempio di gestione di una società in liquidazione; infatti, ci sono altri casi che inducono allo scioglimento di un vertice aziendale, ossia quelli legati a fattori disciplinari come ad esempio se sono stati commessi degli atti illeciti amministrativi o dei reati ad essi correlati. In questo frangente la liquidazione viene definita in gergo coatta. Nello specifico tutti i beni ossia strumenti, macchinari, veicoli e sedi vengono venduti allo scopo di pianificare i debiti. Una società in liquidazione può tuttavia attingere ad un eventuale patrimonio attivo derivante dalla suddetta vendita e ripartirlo tra i vari soci.
Un’azienda si può chiudere prima di liquidarla?
Molti imprenditori che hanno difficoltà a gestire la loro azienda, spesso si chiedono se è possibile chiuderla senza prima passare per la fase di liquidazione. La risposta in tal senso è esaustiva; infatti, una srl in liquidazione può continuare a lavorare e nel contempo chiudere l’azienda senza prima liquidarla. Tale condizione è tuttavia subordinata alla presenza di attivi e non di passivi; infatti in questo caso l’operazione diventerebbe una priorità.
I vari tipi di liquidazione aziendale
Tra le varie tipologie di liquidazioni di un’azienda vi è quella ordinaria e che rappresenta l’opzione più comune, in quanto i soci stessi decidono come e quando chiudere l’attività avvalendosi di un processo piuttosto semplice e che si sviluppa in tre fasi ossia scioglimento, liquidazione ed estinzione. Un’altra tipologia di liquidazione di un’azienda è invece quella giudiziale che come si evince dalla definizione stessa viene gestita dal tribunale a cui la maggior parte dei creditori si sono rivolti per ottenere quanto gli spetta. Quasi simile è invece la cosiddetta liquidazione coatta amministrativa dove la decisione non viene presa dai soci, ma da un’autorità che possiede prove inconfutabili di violazioni e in cui rientrano anche quelle bancarie. Fatta questa doverosa premessa, vale la pena aggiungere che indipendentemente dal metodo con cui viene liquidata una società l’operazione si snoda in diverse fasi. La prima prevede che nel momento in cui viene deciso dai soci o da un’autorità la chiusura dell’azienda si procede allo scioglimento della stessa. La seconda invece consiste nell’indire l’assemblea dei soci al fine di delibere un vademecum con alcuni punti importanti, come ad esempio il numero dei liquidatori e relativa nomina nonché i criteri da seguire. Successivamente si procede con la fase di bilancio, ossia quella in cui il liquidatore incaricato provvede a sanare i debiti verso terzi. A margine va altresì aggiunto che una società del tipo Srl può essere gestita anche da un notaio e in ogni caso la procedura è piuttosto complessa. Da ciò si evince che affidarsi a persone esperte nel settore e che propongono anche un servizio online, può essere la soluzione migliore per gestire senza intoppi la procedura.