Hyperlapse: cos’è e come realizzarlo

Hyperlapse e timelapse sono due tecniche che permettono di realizzare video di grande effetto. Si basano su un principio molto semplice: usare una frequenza di cattura per fotogramma inferiore rispetto a quella di riproduzione. Questa differenza darà vita a un filmato dove il tempo sembra scorrere più velocemente, catturando in pochi minuti di girato, eventi di lunga durata.

Insieme al team di Timelapselab esperti di time lapse andiamo ad approfondire la tecnica dell’hyperlapse, scoprendo come realizzarla e in che cosa si differenzia dal timelapse.

Hyperlapse – cos’è

L’hyperlapse si può definire un timelapse in movimento. Anche conosciuto infatti come “Walklapse” o “Stop-motion timelapse, l’hyperlapse prevede spostamenti della fotocamera tra uno scatto e l’altro. Lo spazio in cui avviene il movimento è relativamente ampio. Solitamente durante la realizzazione di un hyperlapse la camera viene spostata manualmente, proprio per sopperire ai limiti di range di attrezzature come gli slider o i dolly motorizzati. Questi coprono infatti distanze brevi, comprese tra i 50 cm e i 200 cm circa.

Nella realizzazione dell’hyperlapse hanno dunque un importante peso l’intervento manuale e l’inventiva del fotografo. A seconda del soggetto del video, sono richiesti spostamenti, cambi di inquadrature e parametri di scatto molto differenti.

Hyperlapse – come realizzarlo

Il requisito di base per la realizzazione di hyperlapse è riprodurre i fotogrammi a una frequenza superiore rispetto a quella di cattura. Ma come si gestisce l’elemento caratterizzante dell’hyperlapse, ovvero il movimento? La regola fondamentale è spostare la fotocamera in maniera fluida. In questo modo, in fase di riproduzione, gli oggetti fissi non sfarfalleranno e quelli mobili non sembreranno spostarsi a scatti.

Esistono due tipi di hyperlapse:

  • Con punto fisso: Questa tipologia di hyperlapse tiene un soggetto di riferimento fisso negli scatti. L’elemento può trovarsi di volta in volta in qualsiasi punto dell’inquadratura, purché non ne esca mai. Pensa ad esempio a un monumento o a un palazzo: potrai girare intorno a esso, o muoverti linearmente, utilizzando un dettaglio come punto fisso ma dando al contempo dinamicità al video.
  • Con Pan: In questo caso invece l’hyperlapse viene realizzato senza tenere alcun punto fisso nell’inquadratura tra un movimento di camera e l’altro. Puoi utilizzarlo in uno scenario mutevole come una strada, che di scatto in scatto presenta elementi completamente diversi.

Le due tipologie di hyperlapse richiedono accorgimenti peculiari. Ecco però due consigli sempre validi:

  1. Scegli l’obiettivo giusto: Chiariamo subito. Non esiste l’obiettivo perfetto da hyperlapse. Tutto dipende dal soggetto: scatti macro richiedono ovviamente lenti diverse da scatti panoramici. Si consiglia però di non realizzare mai un hyperlapse con obiettivi più larghi di 24 mm. Il rischio è quello di una distorsione prospettica.
  2. Non muoverti troppo: Per capire quanto muoverti segui una regola generale: tanto più sei lontano dal punto di riferimento, tanto più potrai spostarti tra uno scatto e l’altro. In caso di inquadrature molto vicine invece gli spostamenti dovranno essere ridotti per garantire maggiore stabilità all’immagine.

Differenza tra Hyperlapse e Timelapse

Pur essendo tecniche concettualmente simili, hyperlapse e timelapse si prestano a scopi differenti. Grazie alla sua dinamicità, l’hyperlapse può narrare allo spettatore un vero e proprio viaggio, dove tempo e spazio vengono piegati all’estro del fotografo. Il timelapse invece, per via della sua staticità, è indicato per mostrare una singola scena e il suo sviluppo temporale. Per questo motivo l’hyperlapse ha bisogno di meno fotogrammi rispetto al timelapse.

Una differenza pratica tra le due tecniche risiede anche nell’utilizzo del cavalletto. Mentre nel timelapse poggiare la macchina su un treppiedi è fondamentale per stabilizzare l’immagine, il movimento dell’hyperlapse può essere realizzato a mano libera, aiutandosi con le funzioni di stabilizzazione delle macchine professionali. Ciò non toglie, che il cavalletto può essere un alleato importante anche nel caso di un hyperlapse, in quanto dispensa dalla fatica dei molti spostamenti manuali che possono essere necessari per la realizzazione del video.

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